Dalla fiaba più commestibile dei fratelli Grimm, dove la carestia si mescola con l’ingordigia e l’elemento conduttore è l’assenza/presenza di cibo, è nato questo spettacolo dal sapore “antico” e “povero”. Un magico gioco di metamorfosi dove tutti i personaggi, pupazzi in lattice e gommapiuma oppure maschere dello stesso materiale indossate con rapidità e trasformismo, fuoriescono dagli oggetti accatastati sopra un carretto posto al centro della scena dove la musica, tanta musica cantata dal vivo e la comicità fanno da padrone.