per una nuova pedagogia della sensibilità attraverso i codici e i linguaggi espressivi
Scarica il reportage “I LINGUAGGI DELLA RELAZIONE”
a cura del direttore artistico
Guido Castiglia
In questo primo quarto di secolo del nuovo millennio risulta evidente una lenta ma costante disgregazione delle regole che sottendono la convivenza civile.
I motivi sono molteplici e non vincolati alla volontà dei singoli componenti delle comunità sociali, anzi, i cittadini, soprattutto i più giovani, sono spesso vittime della frantumazione dei valori che si fondano sull’empatia, sulla pacifica convivenza, sulla mediazione e sul riconoscimento delle debolezze altrui.
Non è questo il contesto per un’analisi più approfondita delle cause, dei motivi e degli interessi che hanno avviato questo devastante processo involutivo, possiamo però constatare un diffuso decadimento delle capacità relazionali, dei codici educativi e della gestione emozionale, in particolar modo nelle nuove generazioni tra i dieci e i diciotto anni.
Ritengo quindi sia necessaria una nuova mobilitazione del mondo culturale per una nuova alfabetizzazione delle relazioni.
Questo progetto, seppur rivolto ad una sola classe della scuola secondaria di primo grado, vuole inserirsi in un più ampio agire che il mondo della cultura teatrale educativa sta puntualmente realizzando sul territorio nazionale.
Si tratta di incontri speciali nei quali sperimentare con i ragazzi e le ragazze linguaggi espressivi in grado di abbattere quelle barriere emotive che rischiano di deprimere ed isolare i giovani nei rapporti col mondo circostante, ma anche utili a sviluppare una visione critica della realtà.
Non si tratta, nello specifico, di “impartire lezioni sulle tecniche corporee e vocali del teatro” ma di un incontro/confronto di potenzialità espressive, in uno scambio alla pari nel quale il conduttore porterà in dono la propria esperienza umana (e professionale) e le ragazze e i ragazzi potranno donare la loro, mescolando modi e parole, gesti nuovi e gesti antichi in uno scambio costruttivo che mira alla costruzione di un evento comunicativo.
Potrà così accadere che l’uso più corretto dell’espressività vocale possa rafforzare la sicurezza comunicativa e che una maggiore consapevolezza del proprio corpo, della propria gestualità e la sperimentazione di un approccio corporeo empatico dei giovani e delle giovani partecipanti possa migliorare la relazione tra essi e con le persone che li/le circondano, superando cliché comunicativi ormai divenuti formali codici di riconoscimento e quindi senza forza empatica soggettiva.
L’arte teatrale portata ai giovani è, per me, un gesto educativo ed esperienziale fondamentale per far crescere persone consapevoli, critiche e libere; il teatro nella scuola può essere uno strumento eccellente (insieme all’insegnamento tradizionale) per contribuire alla formazione di una nuova cittadinanza.