Un maialino tutto nero
di e con Guido Castiglia
cubo scenico Elena Lo Sardo
costume Gianpiero Capitani
disegno luci Emanuele Lomello
luci e fonica Franco Rasulo
regia Guido Castiglia

“C’era una volta un bambino… anzi no, un maialino, che invece di essere tutto rosa come gli altri suoi compagni era sempre tutto sporco di fango, di sugo, erba e nutella, ma la cosa che gli piaceva di più era tuffarsi nelle pozzanghere… insomma era un maialino tutto nero, un po’ grassoccio, vivace e forte come solo un maialino di campagna può esserlo e schizzato dalla testa ai piedi come la tavolozza di un pittore, il suo nome era Piggi ma tutti lo chiamavano Ciccio Schizzo”.

La storia di Piggi è la storia di tutti quei “maialini neri” che, pieni di vita e liberi da inibizioni, affrontano la vita come un’avventura continua.
Piggi è uno di quei maialini che ad un certo punto, senza accorgersene, si ritrova dall’altra parte, additato dai maialini rosa come uno di quelli sporchi e malvestiti, uno di quelli da prendere in giro.
Ma Piggi non è un maialino qualsiasi, lui è Ciccio Schizzo e…

“Un maialino tutto nero” è un racconto divertente nato lavorando, in stretta collaborazione con i bambini di prima elementare, su un tema importante quale il bullismo infantile.

Da aprile 2007 lo spettacolo è diventato anche un libro.
“Un maialino tutto nero, ovvero storia di un bullo piccolo piccolo” è edito dalla Fondazione Alberto Colonnetti.
Ulteriori informazioni relative alla pubblicazione: www.piccolilettori.it

Per le recite scolastiche: a partire da 6 anni | Per le recite destinate alle famiglie: a partire dai 4 anni
LA TRAMA

“C’era una volta un bambino … anzi no, un maialino, che invece di essere tutto rosa come gli altri suoi compagni era sempre tutto sporco di fango, di sugo, erba e nutella, ma la cosa che gli piaceva di più era tuffarsi nellepozzanghere … insomma era un maialino tutto nero, un po’ grassoccio, vivace e forte come solo un maialino di campagna può esserlo e schizzato dalla testa ai piedi come la tavolozza di un pittore, il suo nome era Piggi ma tutti lochiamavano Ciccio Schizzo.” La storia di Piggi è la storia di tutti quei “maialini neri” che, pieni di vita e liberi da inibizioni, affrontano la vita come un’avventura continua. Piggi è uno di quei maialini che ad un certo punto, senza accorgersene, siritrova dall’altra parte, additato dai maialini rosa come uno di quelli sporchi e malvestiti, uno di quelli da prendere in giro. Ma Piggi non è un maialino qualsiasi, lui è Ciccio Schizzo e …

TEMI PREVALENTI

“Un maialino tutto nero” è un racconto divertente nato lavorando, in stretta collaborazione con i bambini di prima elementare, su un tema importante quale il “bullismo infantile”. La sintesi teatrale ruota intorno allo stimolo trattoda un nucleo narrativo essenziale, citato in “Le domande dei bambini” (ed. Bur) dalla psicologa dell’infanzia Anna Oliverio Ferraris e liberamente tratto dagli scritti dello scrittore e formatore Jacques Salomè, fondatore dell’ecologia relazionale(metodo E.S.P.E.R.E. energia specifica per un’ecologia relazionale essenziale); uno stimolo importante che ha dato il via ad un intenso lavoro con due classi di prima elementare, che ha restituito materiali successivamente rielaborati “digeriti esedimentati” all’interno del testo teatrale.

METODO DI LAVORO

Un maialino tutto nero è uno spettacolo nato in stretto contatto con il mondo dell’infanzia e raccoglie inse la sintesi dei diversi livelli di comportamento, considerati dai bambini stessi: buffi, pasticcioni, birichini, offensivi, violenti.

TECNICHE E LINGUAGGI TEATRALI UTILIZZATI

Il teatro d’attore e di narrazione è la peculiarità che contraddistingue il lavoro di Guido Castiglia. Lo spettacolo è sostenuto da una drammaturgia costituita da episodi narrativi che compongono lastoria/metafora del maialino Ciccio Schizzo che, attraverso una serie di avventure comiche quotidiane, attraversa, vivendolo, il fenomeno del bullismo, per riuscire, al termine delle sue esperienze, a vincere la propria violenza con il fondamentale aiuto della maestra, prendendo coscienza delle sue azioni e facendosi così accettare dalla comunità. Non manca, nello spettacolo, un elemento al limite con il misterioso: una scatola nera contenente cubetti colorati eilluminati; metafora delle mille emozioni, delle memorie e dei sentimenti evocati dal personaggio in scena. Il narratore si fa quindi medium tra la storia e il pubblico, ma, essendo la storia una divertente metafora, sarà poi così veroche il personaggio in scena sia così estraneo ai fatti raccontati?

INDICAZIONI SULLE SCENOGRAFIE

Un grande cubo nero in scena è l’oggetto scenografico misterioso che si svela con l’evolversi della storia. Un contenitore nero di cubetti colorati e luminosi che si moltiplicano durante lo spettacolo, riempiendo lo spazio scenico poco alla volta, fino a riempirlo di luce e colori. Il cubo è anche lo spazio dell’attore che lo usa entrandoci e uscendone con sempre nuovi cubi ed episodi della storia narrata.

APPROFONDIMENTI

Il lavoro effettuato con i bambini di prima elementare è stato il fondamento essenziale per la costruzione dello spettacolo; nulla è dato per caso: dai colori dei cubetti (associati agli stati d’animo) alle reazioni del maialino (reazioni istintive del bambino), dai luoghi d’accadimento degli avvenimenti di bullismo (bagni, mense, giardinetti) alle sensazioni di irrefrenabilità dei propri impulsi.
“Un maialino tutto nero” è uno spettacolo con un doppio senso di marcia:
il primo) un allestimento nato scrutando e giocando con l’esperienza infantile;
il secondo) un allestimento dal quale è possibile entrare, grazie ai suoi “cubetti/episodi”, nelle dinamiche comportamentali dei bambini, estrapolando e/o riconoscendo eventuali dinamiche latenti interne o esterne al gruppo classe.
Come?
Dopo aver visto lo spettacolo è possibile porre delle domande.
Quali?
Dall’esperienza che ha condotto all’allestimento possiamo suggerirne alcune, che, tra l’altro, hanno permesso all’autore di elaborare il testo:
a) In quanti e quali modi si può sporcare il protagonista della storia?
b) Quali sono gli oltraggi che subisce il maialino Ciccio Schizzo dagli altri suoi compagni? Ti è mai capitato?
c) Qual è la goccia che fa traboccare il vaso (ovvero che porta ad una reazione violenta “giustificata”)? Quando è successo a te?
d) Come reagisce Ciccio Schizzo alla sorpresa della maestra? Tu cosa avresti fatto?
e) Il maialino si sente solo? Perché? Quando ti senti solo?
f) Tu cosa racconteresti al tuo cubetto preferito?
g) Come mai Ciccio Schizzo riesce a controllarsi?

Domande alle quali ovviamente, a seconda del gruppo classe e del metodo dell’insegnante, è possibile rispondere in modi differenziati (disegni, verbalizzazione, drammatizzazione, letterine, invenzione di nuovi personaggi e storie, ecc.).

Fascia d’età: dai 6 anni

Da aprile 2007 lo spettacolo è diventato anche un libro. “Un maialino tutto nero, ovvero storia di un bullo piccolo piccolo” è edito dalla Fondazione Alberto Colonnetti.
Ulteriori informazioni relative alla pubblicazione: www.piccolilettori.it.

 

Scheda didattica

INTRODUZIONE AL MATERIALE PRODOTTO DAI BAMBINI PER LA PRODUZIONE DELLO SPETTACOLO

A seguito di riflessioni, laboratori e approfondimenti sul tema “bullismo”, ho deciso di esplorare il fenomento in un’età apparentemente meno interessata dalle dinamiche e dalle problematiche del bullismo, scoprendo, al contrario, che proprio nell’infanzia si possono evidenziare ed esprimere degli atteggiamenti che portano, se non corretti da interventi adeguati, a comportamenti di dichiarato bullismo nella adolescenza.

Questo spazio del sito è dedicato ai materiali prodotti dai bambini e al prezioso lavoro effettuato dalle maestre Maria Teresa, Marina e Silvia delle classi prime (anno scolastico 2004/05) della scuola elementare statale Collodi di Pinerolo (TO), sul bullismo infantile.
I materiali qui riportati rappresentano il fondamento contenutistico dello spettacolo “Un maialino tutto nero”, produzione 2005 di Nonsoloteatro presente in prima nazionale il 10 Aprile nell’ambito del Festival di teatro per le nuove generazioni Il gioco del teatro 2006.

Metodo di lavoro

a) Nelle classi prime, grazie al consenso e all’accoglienza delle insegnanti e della direzione scolastica, ho potuto introdurre l’argomento attraverso una breve e divertente narrazione, una storiella che raccontava di un maialino che veniva preso in giro dai compagni e che reagiva, ad un certo punto della storia, con la forza e la violenza.

b) In seguito al primo incontro, ho posto delle domande ai bambini partecipanti; dei veri e propri stimoli sui quali hanno in seguito lavorato:
1 – in quanti modi si può sporcare il protagonista?
2 – in quali modi viene preso in giro dai compagni?
3 – come viene emarginato il protagonista della storia?
4 – qual è l’offesa che ritieni più grave?
5 – come reagiresti tu?

A queste domande i bambini hanno risposto con grande entusiasmo, offrendomi informazioni e osservazioni importanti, inoltre, il lavoro diretto con essi mi ha permesso di raccogliere materiali e suggerimenti preziosi per la composizione drammaturgica dello spettacolo.
Rendendomi conto che i bambini orientavano, con grande naturalezza, i loro sforzi verso aspetti metaforici e simbolici, ho proposto altre domande:
a) Cosa succede quando un “maialino/bambino” diventa troppo violento?
b) Quali sono i sentimenti e le emozioni del protagonista?
c) Quali sono i colori della rabbia, della gioia, sella serenità, della tristezza e della solitudine?

A tutte le domande i bambini hanno risposto con impegno e le insegnanti hanno condotto un periodo di approfondimento con grande professionalità; per questo motivo volgo a loro il mio più sincero ringraziamento.
Guido Castiglia

Classe I A
Scuola elementare statale Collodi di Pinerolo (TO)

Elaborazioni scritte

Disegni

Classe I B
Scuola elementare statale Collodi di Pinerolo (TO)

Elaborazioni scritte

Disegni

Il conflitto a doppio taglio

Intervento al convegno per il festival “Sottodiciottofestival”
Promosso dalla Città di Torino

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Metodologia di didattica teatrale applicata

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IN TEATRO

spazio scenico: minimo 6 x 4
quintatura nera: fondale e quinte a taglio
presa elettrica: 16 o 32 o 63 Ampere ­ 380+neutro per strumentazione illuminotecnica
Una presa 220 per la fonica.
Carico elettrico: 10 KW.

La compagnia utilizza proprio materiale: impianto d’illuminotecnica con 9 o 11 fari da 1.000 W a seconda dell’ampiezza dei teatri, scatola scenica attrezzata di cubi luminosi, 2 casse acustiche di potenza adeguata, lettore CD, impianto fonico compreso di microfono a capsula.

IN LUOGHI NON TEATRALI

Lo spettacolo è rappresentabile anche in luoghi non teatrali alle seguenti condizioni:

spazio scenico: minimo 4×4
presa elettrica: è sufficiente una presa 220 W in prossimità dello spazio scenico (la compagnia è dotata di trasformatori per la regolazione su mixer luci).
Carico elettrico: è sufficiente un carico di 3 KW. La compagnia utilizzerà fari da 500 per non superare il carico luci.
Oscurabilità: Il luogo deve essere oscurato.

 

Scheda tecnica