di Guido Castiglia
illustrazioni di Victoria Penrose Tarbell
Ed. Fondazione Alberto Colonnetti

“Ernesto Roditore, guardiano di parole” è diventato un libro.
Il racconto “Ernesto Roditore, guardiano di parole” è la traduzione del testo teatrale omonimo, spettacolo vincitore del Premio Nazionale “Stregagatto – visioni d’infanzia – 2004” conferito alla compagnia dall’Ente Teatrale Italiano, come migliore spettacolo per l’infanzia.
La metamorfosi è avvenuta lentamente, nei camerini dei teatri italiani, in quei venti minuti d’attesa prima dell’apertura sipario.
In quel frangente, fuori dal tempo, in quella sospensione astratta, è avvenuta la metamorfosi; quella storia incontenibile chiedeva di rinascere sotto una nuova forma: di essere scritta per essere letta. È nato il racconto, cesellato con le reazioni del pubblico e la sensazione ricettiva dell’attore in scena è raccontata attraverso Alex, il personaggio bambino del racconto che, casualmente si trova nel rifugio segreto di quel “guardiano di parole”.
Alex è testimone di una storia strabiliante: … un topo, è rimasto solamente un topo di biblioteca a difendere le parole scritte, parole d’inchiostro nero su carta ingiallita, parole sagge, buffe o tenere come una carezza.
“Da fuori” vogliono entrare per distruggere i libri, vogliono zipparli nella grande memoria del computer centrale e poi distruggerli, bruciare tutta quella carta ingombrante; ma il topo di biblioteca, il signor Ernesto Roditore, sa cosa deve fare: mangiare tutti i libri per poterli ancora raccontare.

“Ernesto Roditore, guardiano di parole”, è edito dalla Fondazione Alberto Colonnetti – Serie Piccoli lettori crescono – L’uva farfalla.

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